In tutto il mondo, le Istituzioni che si occupano di salute e di prevenzione curano periodicamente l’emanazione di “direttive nutrizionali” (Linee Guida alimentari ed altro) che suggeriscono il modo migliore per garantire un’alimentazione corretta e salutare.

Ebbene, caratteristica comune di queste raccomandazioni è l’incitamento a consumare ogni giorno generose quantità di frutta e ortaggi. Questi consigli derivano da numerosi studi che negli ultimi quarant’anni ci hanno fatto capire che i cibi di origine vegetale ci proteggono da svariate malattie di tipo cronico, compresa quella cardiocoronarica e alcuni tumori. Si può fare un’ulteriore distinzione a favore degli ortaggi (porzioni quotidiane suggerite nella Piramide Alimentare, da 3 a 5) rispetto alla frutta (2-4 porzioni), perchè la frutta sostanzialmente soltanto vitamine A e C, potassio e fibra solubile, mentre gli ortaggi assicurano quantità significative di vitamine, quali la A, la C e l’acido folico, di minerali quali ferro, magnesio e selenio e di fibra sia solubile che insolubile. Per fortuna ormai, grazie a una migliore informazione, l’opportunità di consumare spesso ortaggi e frutta è ben nota a tutti. Spesso però Seguire questi consigli è difficile sia per i ritmi frenetici della vita (problemi di approvvigionamento e poco tempo libero per la cucina) sia perchè nella società moderna è cresciuto di molto il numero di persone che vivono da sole. Si calcola che negli Usa i single sfiorino i 30 milioni, i 10 in Francia, e che in Italia più del 20% delle famiglie sia composta da una sola persona. Le indagini dimostrano che fra questi “moderni solitari” esistono seri problemi di qualità dell’alimentazione, specialmente per i più anziani, i quali dedicano spesso poca attenzione alla preparazione del cibo, mentre i più giovani risultano più attenti al legame fra alimentazione e benessere, e sfruttano meglio quei prodotti  che vengono preparati ad hoc da un’industria alimentare ce si è attrezzata per soddisfare le nuove esigenze della società di oggi. Siano i benvenuti, dunque, questi prodotti pronti e di facile uso, se ci aiutano a mettere in pancia le regole di una buona alimentazione. E fra di essi sono molto popolari le confezioni di verdure pronte per consumo, il cui valore nutritivo, secondo alcuni studi, è sostanzialmente equivalente a quello dei prodotti freschi (i quali, quando possibile, rimangono comunque da preferire), con qualche eccezione per la sensibilissima vitamina C. Molto dipende anche dalle condizioni di lavorazione e dal tempo trascorso dalla raccolta, ma in generale va detto che i vantaggi legati alla maggiore facilità di consumo superano gli eventuali svantaggi di piccole perdite di nutrienti. Questi prodotti vanno risciacquati una volta aperta la confezione? In genere non è necessario, mentre è opportuno fare attenzione alle date di scadenza e di confezionamento (è raro trovare anche l’indicazione della durata di conservazione) e consumare le verdure (che devono essere ben all’interno del banco frigorifero) entro 24-48 ore dalla data di apertura dell’involucro. Anche sapore, odore e consistenza hanno superato bene gli attenti esami promossi dalle associazioni di consumatori, le quali sottolineano soltanto una certa presenza di batteri  – non pericolosi per la salute – in alcune marche di IV gamma, e in generale il costo elevato, vero punto debole di questi mix di insalate pronte e confezionate.