Ho notato che se mangio alcune cose (ad esempio tramezzini con la maionese o piatti molto elaborati con panna o besciamella) faccio fatica a digerire e ho un po’ di problemi all’addome. Ho pensato che potrebbe trattarsi di intolleranze alimentari. Ci sono degli esami attendibili per rilevare le intolleranze alimentari? So che ce n’è uno specifico per l’intolleranza al latte, ma vorrei sapere se non ne è stato inventato uno che riconosce tutti i tipi di intolleranza: vorrei evitare di fare esami di continuo fino a individuare gli alimenti che non sopporto. Fausto
Al momento non disponiamo di esami del tutto attendibili per individuare la presenza di intolleranze specifiche verso alimenti o gruppi di alimenti. Anzi, bisogna dire che purtroppo oggi è diffusa la pratica di compire esami molto discutibili e “folkloristici”, privi di valide basi scientifiche, adatti a confondere le idee al paziente e a provocare l’adozione di diete squilibrate, quasi sempre a carico degli stessi alimenti e componenti (latte e derivati, lievito, pomodoro, ecc.). L’unico test che ha una certa credibilità e permette sufficiente ripetitività della diagnosi è il Prime test o Cytotoxic test che si esegue mettendo il sangue del paziente a contatto, in vitro, con una serie di estratti di alimenti e di sostanze chimiche e valutando le eventuali alterazioni provocate a carico dei globuli bianchi (reazione citotossica). Le indicazioni scaturite da questo test possono poi essere utilizzate per allestire una dieta che per un certo periodo escluda i cibi segnalati come causa di intolleranza, sostituendoli convenientemente con altri dal valore nutritivo corrispondente. Solo così si potrà ottenere la riduzione dei sintomi sfavorevoli senza peggiorare la qualità complessiva della razione alimentare.

