Nei mesi estivi sorgono, immancabili, i dubbi e le preoccupazioni circa il modo migliore di alimentarsi con un clima diverso e una temperatura media molto più elevata. Si tratta di preoccupazioni comprensibili ma francamente esagerate.
A parte periodi particolari e molto brevi, infatti, un clima come il nostro non comporta, fra una stagione e l’altra, differenze tali da imporre variazioni sostanziali dell’alimentazione.
Vediamo comunque di elencare alcuni utili consigli su come comportarsi a tavole d’estate.
– Con il caldo le nostre necessità in calorie (quindi in alimenti) diminuiscono leggermente, sia per la riduzione di alcune secrezioni ormonali, sia per una naturale diminuzione dell’attività fisica spontanea, provocata da una certa apatia e astenia dovute alla temperatura elevata. Contemporaneamente, però, il caldo attenua, in una certa misura, l’appetito e crea difficoltà digestive all’apparato gastroenterico, il quale lavora più a fatica con tempi più lunghi oltre ad essere più esposto ad infezioni, enterocoliti, processi fermentativi che causano gonfiori, ecc.
Di conseguenza, dobbiamo aver cura di l’alimentazione quotidiana in pasti più piccoli e numerosi, riservando quelli più impegnativi per le ore serali, le più fresche.
– Per quanto riguarda la qualità della alimentazione, e bene scegliere razioni meno condite e più leggere e fresche, oltre che meno abbondanti. Evitiamo quindi piatti troppo elaborati e che prevedano generose aggiunte di condimenti grassi, limitiamo al massimo i fritti, gli insaccati, i dolci complicati e ricchi di creme, facciamo attenzione ai super alcolici, anche perché l’alcol causa vasodilatazione con aumento della sudorazione e calo della pressione arteriosa. É anche opportuno limitare l’entità delle porzioni di carne che ci concediamo.
È curioso notare che effettivamente con il caldo ci si sente spontaneamente meno portati verso questo tipo di prodotti e di pietanze: una volta tanto, insomma, anche l’istinto ci da una mano.
– Cosa dobbiamo invece privilegiare? Certamente le minestre di verdure e i piatti di pasta o riso a temperatura ambiente, conditi con pomodoro fresco, odori e pochi grassi. A questo riguardo un ottimo esempio è la classica “insalata di riso” che rappresenta una felice sintesi dei classici “primo” e “secondo”.
Diamo poi largo spazio a tutta l’ottima frutta estiva e a tutti gli ortaggi, ai legumi, al pesce, al latte e ai latticini e, perché no, anche ai gelati. Accanto a questi prodotti concediamoci poi succhi di frutta, spremute di agrumi, frullati con latte, thé, ecc. Il tutto anche per procurare l’acqua e i minerali persi con la più abbondante sudorazione (la quale, ricordiamolo, è un preziosissimo e indispensabile meccanismo che serve a regolare la temperatura del nostro corpo).
– Infine, qualche avvertimento per evitare malesseri o tossinfezioni alimentari: attenzione alle bevande e ai cibi troppo freddi, causa principale di congestione gastrica, gastro-enteriti, coliti con diarrea, ecc.
– Teniamo ben presente che il caldo aumenta la velocità con la quale i cibi si alterano, in quanto le temperature più elevate agevolano la proliferazione di molti ceppi batterici. E, a questo proposito, ricordiamoci di non fidarci troppo delle capacità preservanti del frigorifero domestico.
– Guardiamoci dai frutti di mare e prodotti simili consumati crudi; accertiamoci che provengano da allevamenti controllati e ricordiamo che non è assolutamente vero che il succo di limone li sterilizza.