È sorprendente constatare come il diffuso timore di perdere il controllo del proprio peso in occasione delle feste natalizie si unisca quasi sempre alla convinzione che tutto questo sia ineluttabile.

Bisogna invece contrastare questo atteggiamento fatalistico, perché è possibilissimo conciliare il sacrosanto diritto di festeggiare le ricorrenze di fine anno con una condotta alimentare che eviti o almeno minimizzi l’aumento del peso corporeo.

 

Il vero problema del periodo natalizio consiste nella concentrazione di tante festività in due sole settimane, coincidenti spesso con periodi di vacanze e sempre con il ripresentarsi si tradizioni gastronomiche che favoriscono una serie di eccessi alimentari, tanto da provocare un aumento inusuale della nostra assunzione di calorie alimentari concentrato in un periodo relativamente breve.

 

Eppure non è arduo festeggiare degnamente Natale e Capodanno senza rinunciare a ciò che ci piace ma anche senza trovarci poi con troppi chili in più da smaltire. Per riuscirci basta affidarsi al buon senso e tener presente che il maggior rischio del periodo natalizio risiede nella sua lunghezza e nell’atmosfera di eccessiva auto-indulgenza che lo accompagna.

Quindi la giusta strategia, sopratutto per chi sa di essere già in sovrappeso, è quella di approfittare liberamente della gastronomia festiva soltanto in quei pochi giorni (tre o quattro) che sono “veramente” di festa, e che non a caso sono gli unici segnati in rosso sul calendario, e di considerare invece “normali” tutti i giorni “intermedi”: in questi ultimi occorre tornare a una alimentazione appunto “normale”, liberandosi della mentalità autoassolutoria del tipo “in questo periodo tutto è concesso” ed evitando sopratutto di cadere nella insidiosissima trappola degli “avanzi”.

 

Quello degli avanzi è un punto delicato e spesso sottovalutato. Queste giornate di festa sono caratterizzate da molte riunioni che prevedono l’immancabile offerta di quei prodotti, piacevolissimi ma ipercalorici, che costituiscono ciò che non si è finito di consumare durante e dopo i cenoni: torroni, frutta secca, salumi, formaggi, dolci di ogni tipo, bevande alcooliche, ecc.. Sono situazioni che portano facilmente ad eccessi molto pesanti (per di più al di là e al di fuori dei nostri pasti) anche sotto il profilo digestivo, a meno che non si faccia molta attenzione sopratutto alla quantità di consumo.

 

Insomma, godiamoci anche dal punto di vista del palato le sole festività “autentiche” (magari riducendo le porzioni e l’acool, evitando troppi bis e non indugiando troppo a tavola alla fine del pasto…) senza pretendere di essere né troppo rigorosi, né troppo permissivi.

Evitando però che le feste di fine anno si trasformino in 12-15 giorni di festeggiamenti pressoché ininterrotti: questo, dal punto di vista alimentare, quasi nessuno di noi se lo può permettere. Sapersi limitare ci consentirà di goderci la tavola delle feste stando meglio e limitando i danni, a anche di dare valore al vecchio detto che “non si ingrassa da Natale a Capodanno, ma da Capodanno a Natale”.

 

Prima di chiudere, un’ultima precisazione, doverosa dal punto di vista medico. Tutto ciò che si è detto sopra non vale per chi ha seri problemi di salute, problemi che sono in agguato anche nei giorni di festa e che impongono particolari cautele. I diabetici, gli ipertesi, chi soffre di insufficienza renale o epatica o di calcolosi biliare, i cardiopatici, coloro che soffrono di gotta o di ulcera gastrica dovranno osservare particolare moderazione anche a Natale, perché la dietoterapia, così utile per loro, non può concedere tregue festive.