Alcune indagini dicono che quasi l’80% degli italiani è convinto che concedersi qualche peccato di gola aiuti a vivere meglio, e nella maggior parte dei casi questa “trasgressione” si orienta proprio verso il cioccolato, i cui consumi tendono ad aumentare anno dopo anno e sono oramai “spalmati” per tutto l’arco dei dodici mesi.

 

Sono tantissime le persone che nutrono una vera passione per il cioccolato, quasi una specie di dipendenza: ed in effetti alcune ricerche svolte negli anni ’90 hanno identificato nel cacao un gruppo di sostanze farmacologicamente attive (anandamidi e loro precursori) capaci di agire sul cervello imitando gli effetti di farmaci cannabinoidi, ossia provocando euforia e ipersensitività. Una scoperta che ha dato una base scientifica al fatto che tante persone ricorrano istintivamente al cioccolato nei momenti di stress o di nervosismo, ricavandone sensazioni di benessere e di distensione.

 

Il cioccolato va gustato in quantità moderate perchè fornisce molta energia, dalle 510 calorie per 100 grammi di gianduia alle 570 per quello al latte. E’ infatti ricco di zuccheri semplici (52-60%) e di grassi (29-32%), anche se questi ultimi presentano pochi rischi per la colesterolemia, in quanto sia gli acidi grassi più eterogenei che il colesterolo sono praticamente assenti.

 

Sul cioccolato circolano da sempre tante leggende miste ad alcune verità. Cerchiamo di esaminarne rapidamente la maggior parte.

1. Fa ingrassare: certamente è ipercalorico, facilmente disponibile e così piacevole da indurre a consumi eccessivi; il segreto è non esagerare, ma nella vita reale è raro che risulti determinante nel provocare una obesità.

 

2. Provoca l’acne: non è vero, si tratta di semplici coincidenze legate all’età dei consumatori; l’acne vulgaris è provocata da fattori ormonali.

 

3. Facilita la carie: non è vero, sia perchè non aderisce ai denti e sia perchè contiene sostanza ad azione anticarie.

 

4. Provoca l’emicrania: in alcune persone ciò accade, forse per la presenza di alcune amine ad azione vasocostrittrice, o per idiosincrasie individuali al latte o ad altri ingredienti.

 

5. Provoca allergie: solo in chi presenta una intolleranza congenita o acquisita alle amine o alle proteine del latte.

 

6. Eleva la colesterolemia: solo se se ne abusa, per un problema di eccesso calorico, però i grassi che contiene non hanno questa azione, ed anzi nel cioccolato sono presenti steroli vegetali capaci di ostacolare l’assorbimento intestinale del colesterolo.

 

7. Peggiora la tendenza alla stipsi: vero, perchè i suoi tannini hanno azione astringente.

 

8. Migliora l’umore: vero, può essere considerato un antidepressivo naturale sia per l’azione stimolante sul sistema nervoso centrale della teobromina e della caffeina che per la presenza si magnesio e delle già citate anandamidi, e anche perchè i suoi zuccheri indicono la produzione di serotonina, che migliora e stabilizza l’umore.

 

9. Protegge la salute: a questo riguardo spesso la stampa di grande diffusione riporta conclusioni esagerate, ma è innegabile che la ricerca abbia negli ultimi anni individuato alcune caratteristiche del cioccolato che lo mostrano sotto una luce diversa. Ad esempio la presenza di buone quantità di “flavonoidi” che (solo per quello amaro) contribuiscono alla difesa anti ossidante dell’organismo, favoriscono la dilatazione delle coronarie e contrastano l’ipertensione arteriosa e la tendenza alla trombosi.

 

In definitiva nessuna proibizione, ma buonsenso nella frequenza e nella quantità di consumo. Con questa semplice ricetta sia il cioccolato che altri prodotti dolci possono far parte della nostra alimentazione senza inutili sensi di colpa e forse, chissà, anche con qualche effetto favorevole.