Non è proprio così.
Una estesa analisi delle ricerche compiute sull’argomento ha permesso di accertare che l’assunzione della quantità minimea suggerita (60 mg/die) non svolge alcun effetto preventivo, mentre l’assunzione regolare di uno/due grammi al giorno ottiene non una riduzione dei casi di raffreddore ma piuttosto una diminuzione della durata e della gravità dei relativi sintomi.
Questi possibili benefici sono ancora più dubbi a malattia già iniziata.
Sembra insomma che la vitamina C sia più efficace sulle sensazioni soggettive del raffreddore (proteggendo i tessuti mucosi) piuttosto che sui suoi sintomi oggettivi.
Più validi sono risultati gli altri ruoli ipotizzati per la vitamina C, quali quelli di potenziare le risposte immunitarie dell’organismo e di proteggerlo (grazie alla sua azione antiossidante) dagli effetti secondari dannosi che conseguono alla liberazione – da parte dei leucociti neutrofili – di composti ossidanti che partecipano alla distruzione di virus e batteri.