E’ un’affermazione del tutto infondata, salvo che nei rari casi in cui sia presente una ipersensibilità individuale legata a dispepsia gastrica.

 

In realtà è possibile consumare la frutta in qualunque momento della giornata, anche se le abitudini alimentari degli italiani collocano spesso questo alimento alla fine del pasto, il che offre alcuni vantaggi.

 

Prima di tutto il buon contenuto in vitamina C di molti tipi di frutta rende più facile l’assimilazione del ferro contenuto negli altri alimenti ingeriti nel corso dello stesso pasto, aspetto questo molto importante dato che il ferro è un minerale critico anche nella dieta dei paesi ricchi, in quanto scarsamente presente nei cibi e molto difficile da assimilare.

 

Inoltre l’abitudine tutte mediterranea di consumare frutta alla fine dei pasti principali assicura almeno altri tre vantaggi: facilita il raggiungimento di una più prolungata sensazione di sazietà, permette di evitare il ricorso al dessert dolce (così comune nei paesi anglosassoni e nord europei) e agevola il mantenimento di una buona igiene dentale, cooperando alla rimozione dalla dentatura di una parte dei residui alimentari. 

 

Va sottolineato comunque il concetto generale che è importante consumare abitualmente la frutta, in qualunque momento della giornata (colazione del mattino, spuntini fra i pasti, alla fine dei pasti principali, ecc..) per garantirsi il suo patrimonio in vitamine (A e C principalmente) in sali minerali (potassio e magnesio sopratutto), in acidi organici e in zuccheri semplici.

 

Ma non basta. La frutta (e naturalmente anche gli ortaggi) contengono quantità rilevanti di micronutrienti attivi in senso antiossidante, come vitamina C e carotenoidi, tocoferoli e vari composti fenolici la cui presenza è denunciata dal colore dei prodotti ortofrutticoli. Di conseguenza consumare frutta e ortaggi durante il pasto presenta un altro importante aspetto positivo: assicurare che questi componenti bioattivi siano presenti nello stomaco, e quindi svolgano la loro azione difensiva, proprio nel momento in cui sono più utili, ossia in contemporanea con l’arrivo di altri alimenti che invece apportano materiali altamente ossidabili, atti a dare il via a processi ossidativi nocivi per il nostro organismo.