Un altro dei tanti miti alimentari fasulli, “gonfiati” dalle notizie che circolano incontrollate sul web, è quello che vieta di consumare “carboidrati” (ossia, secondo la vulgata comune, pane, pasta, pizza, ecc.) oltre una certa ora del pomeriggio. E il bello è che i sostenitori di questa teoria sono anche in disaccordo sull’orario stesso di questo “coprifuoco”: c’è chi parla genericamente di “sera” e chi invece si avventura a precisare il minuto preciso in cui scatterebbe la proibizione: dalle 14 in poi, dopo le 18, e via fantasticando.

 

E quale sarebbe il motivo di questa limitazione?

La ipotesi –stravagante- è che verso la fine della giornata il nostro organismo smetta di amministrare il proprio bilancio energetico, il che costringerebbe le calorie della pasta o della pizza (e perché non le altre?) a trasformarsi implacabilmente in tessuto adiposo.

 

Ovviamente niente di tutto questo ha basi scientifiche. Per gli autori di queste fantasiose affermazioni l’unica vera molla è, come spesso accade, il desiderio di colpire la fantasia e di atteggiarsi a scopritori di novità.

 

Precisiamo dunque che non esiste nessun valido motivo per non consumare prodotti ricchi di carboidrati nel corso del pasto serale. Come è ovvio quello che conta per farci ingrassare o dimagrire non è l’orario della assunzione di qualunque alimento ma sono invece l’entità e il valore calorico delle porzioni, nonché la quantità complessiva di calorie che introduciamo nella intera giornata, rapportata a quanto consumiamo (specialmente con l’attività fisica).

 

Una ultima osservazione: la pasta (non troppo condita) si digerisce molto più facilmente e rapidamente che non la carne, e quindi la sua collocazione nel pasto serale favorisce processi digestivi più agevoli e di conseguenza anche sonni più tranquilli.